giovedì 8 gennaio 2009

ავტორიტარული რეჟიმი

გამოთქმები ტირანიის მოშორების შესახებ

“Colui che allo scopo di liberare la patria uccide il tiranno viene lodato e premiato quando il tiranno stesso usurpa il potere con la forza contro il volere dei sudditi, oppure quando i sudditi sono costretti al consenso. E tutto ciò, quando non è possibile il ricorso a un’istanza superiore costituisce una lode per colui che uccide il tiranno”.

Se il tiranno è un feudatario si può ricorrere all’imperatore per rimuoverlo. Ma se non esiste un imperatore il tiranno va ucciso”

Ugo Grozio nel “De jure belli ac pacis”. Grozio sosteneva che “un re che si dichiara apertamente nemico del suo popolo e che abdica così al suo potere, sia da combattere fino alla fine”

Giovanni di Salisbury diceva già nel 1159 nel suo “Policraticus” “non soltanto è permesso, ma è anche equo e giusto uccidere i tiranni, poiché chi si appropria della spada merita di perire di spada” perché al contrario di un principe, “in quanto immagine della deità, il principe va amato, venerato e rispettato. Il tiranno, in quanto immagine di malvagità, il più delle volte va addirittura ucciso”.

“la giustizia si armerà legittimamente contro chi disarma la legge, e il potere pubblico tratterà con durezza quanti cercano di aggirarlo”

professor Vendemiati: “Il principio fondamentale da considerare è quello della legittimità della difesa sociale che per analogia è dunque possibile considerare come se fosse una legitima difesa personale”

“Gaudium et Spes” del Concilio Vaticano II: “Dove i cittadini sono oppressi da un’autorità pubblica che va al di là delle sue competenze, essi non ricusino di fare quelle cose che sono oggettivamente richieste dal bene comune e sia perciò lecito difendere i propri diritti contro gli abusi dell’autorità”.

gesuita Juan Mariana, che nel 1599 nel trattato “De rege et regis institutione” sosteneva la necessità di uccidere i tiranni in questo modo: “Riteniamo che si debbano tentare tutti i rimedi per rinsavirlo, prima di giungere a un punto estremo e gravissimo. Ma se ogni speranza fosse ormai tolta e se fossero in pericolo la salute pubblica e la sanità della religione, chi sarà tanto povero di saggezza da non ammettere che sia lecito abbattere il tiranno con il diritto, con le leggi e con le armi?”.

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